Petrarca, Rvf 312
Posted by LucaStorti on Lug 29, 2013 in Antologia della poesia italiana, Testi Petrarca | 0 commentsNé per sereno ciel ir vaghe stelle,
né per tranquillo mar legni spalmati,
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Né per sereno ciel ir vaghe stelle,
né per tranquillo mar legni spalmati,
Su i campi di Marengo batte la luna; fósco
Tra la Bormida e il Tanaro s’agita e mugge un bosco;
Vi arriva il poeta
E poi torna alla luce con i suoi canti
Sorpresa
dopo tanto
d’un amore
Pareva facile giuoco
mutare in nulla lo spazio
ch m’era aperto…
Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Dunque rondini rondini, addio!
Cielo e Terra dicono qualcosa
l’uno all’altro nella dolce sera.
Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Mi son seduto su la panchetta
come una volta… quanti anni fa?
Io non so se più madre gli sia
la mesta sorella o più figlia: